“In futuro la scarsitá di
acqua potrá aumentare il rischio di conflitti nel mondo: cosí affermano
Specialisti che parteciparono al Forum Mondiale sull’Acqua, voltosi a Marsiglia
in Francia.”
L’uso dell’acqua, come anche il suo utilizo o il suo predomínio (inteso
como diritto di navigazione o di possesso o di sua distribuzione) ha creato
conflitti tra gli essere umani fin dagli albori.
Un primo esempio di predominio delle acque (in questo caso “mari”)
fu la guerra dei Greci contro i Troiani: dimentichiamo l’immagine della bella
Elena, rapita da Paride perché promessagli dalla dea Afrodite. Nella realtá chi
attraversava lo Stretto dei Dardanelli, che divide il Mar Mediterraneo dal Mar
Nero e che era dei troiani, doveva pagare un dazio di transito. Un facile
calcolo mostró ai greci che il costo di tali dazi era maggiore di una guerra
contro Troia.
Un secondo esempio furono i pirati del XVII e XVIII secolo,
quando furono finanziati da Imperi europei con il fine di ostacolare:
1. Il
rifornimento delle colonie americane, per disturbare le guerre di espansione in
atto;
2. I
commerci delle merci americane in Europa.
Un terzo esempio lo incontriamo ai giorni nostri quando, dopo la
2ª Guerra Mondiale, parte del popolo ebraico si istalló in Medio Oriente, con
la conseguente nascita dello Stato di Israele. Non voglio entrare negli aspetti:
“perché queste persone si riunirono in quella regione?”; “chi ha
deciso di insediarli in quella localitá?”; “come riuscirono fondare lo
Stato di Israele?”; voglio solo ricordare che i conflitti medio-orientali
iniziarono quando la forza dell’acqua del fiume Giordano, affluente del Mar
Morto, diminuí il proprio portata poiché questa acqua, a monte, era destinata
ad irrigare le coltivazioni israelita.
Considerando che l’acqua da sempre ha creato dispute, poiché il suo
possesso concede “potere-ricchezza-comando”, penso che, per togliere questa prerrogativa,
dobbiamo iniziare a ragionare pensando al mercato: L’ACQUA É UNA COMMODITY!
Se continuiamo a lasciar prevalere l’aspetto pseudo-etico di “il
bisogno dell’acqua per sopravvivere”, che altro non é un ricatto morale,
nella realtá aiuteremo l’arricchimento dei “proprietari” di Municipalizzate e
di Consorzi di Bonifica, oltre all’aumento delle morti di uomini per sete:
immagina se il Governo di una Nazione povera ha le risorse economiche per
realizzare canalizzazioni di acqua dolce per irrigare e dissetare il proprio
popolo; senza pensare agli interessi privati di persone che approffitterebbero
della situazione per ricavare ampi lucri personali.
Ho fatto una semplice ricerca per confermare quanto appena
scritto.
L’Europa dipende dal gas naturale della Russia per riscaldarsi
negli inverni rigidi che incorrono in quelle regioni: il costo di 1 m³ di gas
non arriva a US$ 0,50 (fonte http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-02-11/gazprom-aumentera-prezzi-094718.shtml?uuid=AaegFGqE
del 20/03/2012 alle 10:00h.) e dobbiamo prestare attenzione che questo
valore finale congloba l’estrazione, la canalizzazione e i dazzi di transito,
esclusa la distribuzione.
In Italia, come in Brasile, il costo dell’acqua potabile all’utente é di US$ 1,00 /m³, inclusa la sua
distribuzione (fonti: - ITÁLIA http://www.aimag.it/upload/Aimag/gestionedocumentale/Tariffe_SII_ATO%20MANTOVA_01.01.2010_784_3406.pdf
del 20/03/2012 alle 10:30h.; - BRASIL bollettino CAGECE, Fortaleza – CE / BR,
iscrizione nº 06969518, scadenza 20/03/2012), ossia il doppio del gas naturale.
Vorrei continuare in questo ragionamento, ma per il momento mi
fermo qui aspettando che altri espongano la propria idea senza ritrosie, patemi
o timori.
Cordialmente,
Cappello dott. Armando