Clima fuori
controllo, guerre armate o di potere, genocidi o omicidi di massa: siamo sempre
noi, Autori e Attori di tutto questo, con le nostre ideologie sociali e le
nostre teorie scientifiche.
Ideologie e
Teorie sono solo idee:
- concepite nella
nostra mente;
- condizionate da
fattori spazio/temporali, che ne hanno agevolato la loro nascita;
- determinate per
esigenze e/o desideri di sviluppo;
- legate ad una
determinata epoca storico/sociale.
Le mutazioni
dello status quo esistente portano a interpretazioni
personali errate, ossia i fatti sono guardati con gli occhi dell’occasione e
nell’ambiete dove ci si trova; al contrario una analisi oggettiva viene fatta a
posteriori, ossia fuori dall’influenza politica di quello spazio contingente.
Detto tutto
questo, forse é ora di smettere di “fare un passo indietro” per osservare meglio ció che accade,
smettendo cosí a manisfestarci conservatori. Cerchiamo invece di “fare un
passo in avanti” per preparare il
terreno per ció che accadrá, cosí trasformarci in progressisti.
Se Cultura significa “sistema di
saperi-opinioni-credenze-costumi-comportamenti che caratterizzano un gruppo
umano”, é ovvio che all’interno di un unico congiunto di comunitá, ognuna
di queste cercherá di ritagliarsi un proprio spazio politico e ció a discapito
di qualsiasi altro gruppo eterogeo opponente.
Questo, che
stiamo attualmente vivendo, é l’avanguardia di diaspore che, attraverso
evoluzioni dolorose, aiuteranno lo sviluppo dell’umanitá con l’aggregazione e
l’integrazione di caratteristiche precedentemente esogene ai gruppi.
Per me l’essere
umano si basa su 3 pilastri:
1- il
materiale, che é la vita física del presente;
2- lo
spirituale, che é l’accettazione dell’incomprensibile;
3- lo
psicologico, che é la ricerca del miglioramento dello stato d’essere.
Attualmente il
fondamentalismo culturale di questi 3 pilastri ha dato vita a conflitti tra
gruppi morfologici differenti: attriti sociali (originati da flussi migratori nord-sud e est-ovet) hanno fatto emergere
contrasti tra aderenti a religioni monoteiste diverse (con la medesima radice, Dio, ma lo usano per incrementare il proprio fatturato
di fedeli), i quali attriti hanno innescato conflitti ideologici tra
interessi culturali contrapposti (politiche
mondiali direzionate da dottrine opportuniste).
Nell’uomo é
insito difendere le proprie risorse, riunindosi e chiudendosi in gruppi
omogenei, ma la storia mostra l’inutilitá di tale atteggiamento in quanto il “conservare”
ha sempre perso contro il “progredire”. Difatti le attuali tendenze
politiche, delle strutture mondiali del potere, concedono la precedenza del
vecchio rispetto al nuovo, sbarrando la strada a innovazioni naturali come una
cultura globale (nel rispetto di quelle locali), come un laicismo religioso (separazione tra sociale e religione) e
come il riconoscimento di libertá e proprietá del patrimonio intellettuale a livello mondiale, che deve essere
individuale e personale (forme, idee e
modi).
Da Platone a
Costantino ci fu un’enorme crescita culturale, che si cristalizzó con la caduta
dell’Impero Romano d’Occidente; e questo lasció spazio alla ricerca di nuovi
concetti sociali che arrivarono verso la fine del Medioevo. Qui nacque
l’Umanesimo che aprí le porte alla “Dignitá dell’essere umano” e, a sua
volta, inspiró l’Illuminismo, ossia “l’uomo che crede in se stesso”.
Tale “fede
nell’uomo”, che é arrivata a sostituire Dio con Io, é giunta al
capolinea e dobbiamo iniziare a cercare nuove fonti di ispirazione che ci
portino a credere nei “rapporti umani”, ma non come sfruttamento reciproco, bensí come collaborazione reciproca.
In questo nuovo
movimento di pensiero, i Lider delle varie Chiese monoteiste dovranno muoversi
per primi, attraverso scelte meno integraliste e nel riconoscimento delle medesime
radici religiose, cosí lasciando l’alternativa di fede a ognuo di noi, rinunciando a strumentalizzare le proprie
strutture ecclesistiche a fini ecumenici.
Disinnescato lo
stopino religioso, i politici avrebbero campo libero nel coinvolgere i cittadini
in una interazione e integrazione tra culture; potrebbe cosí aprirsi una nuova
porta in direzione ad un benessere sociale globale.
Questo non
accadrá domani... ma prima che ci incamminiamo verso tale meta, meglio sará per
tutti quanti noi esseri umani.
Forza gente,
iniziamo a muoverci, facendo noi stessi le nostre scelte, senza farci
trascinare da altri, ossia non permettere ad altri di scegliere per noi.
Cortesemente,
Cappello dott. Armando