quinta-feira, 22 de março de 2012

L’ACQUA É POTERE E POMO DI DISCORDIE (in italiano)

“In futuro la scarsitá di acqua potrá aumentare il rischio di conflitti nel mondo: cosí affermano Specialisti che parteciparono al Forum Mondiale sull’Acqua, voltosi a Marsiglia in Francia.”
L’uso dell’acqua, come anche il suo utilizo o il suo predomínio (inteso como diritto di navigazione o di possesso o di sua distribuzione) ha creato conflitti tra gli essere umani fin dagli albori.
Un primo esempio di predominio delle acque (in questo caso “mari”) fu la guerra dei Greci contro i Troiani: dimentichiamo l’immagine della bella Elena, rapita da Paride perché promessagli dalla dea Afrodite. Nella realtá chi attraversava lo Stretto dei Dardanelli, che divide il Mar Mediterraneo dal Mar Nero e che era dei troiani, doveva pagare un dazio di transito. Un facile calcolo mostró ai greci che il costo di tali dazi era maggiore di una guerra contro Troia.
Un secondo esempio furono i pirati del XVII e XVIII secolo, quando furono finanziati da Imperi europei con il fine di ostacolare:
1.     Il rifornimento delle colonie americane, per disturbare le guerre di espansione in atto;
2.     I commerci delle merci americane in Europa.
Un terzo esempio lo incontriamo ai giorni nostri quando, dopo la 2ª Guerra Mondiale, parte del popolo ebraico si istalló in Medio Oriente, con la conseguente nascita dello Stato di Israele. Non voglio entrare negli aspetti: “perché queste persone si riunirono in quella regione?”; “chi ha deciso di insediarli in quella localitá?”; “come riuscirono fondare lo Stato di Israele?”; voglio solo ricordare che i conflitti medio-orientali iniziarono quando la forza dell’acqua del fiume Giordano, affluente del Mar Morto, diminuí il proprio portata poiché questa acqua, a monte, era destinata ad irrigare le coltivazioni israelita.
Considerando che l’acqua da sempre ha creato dispute, poiché il suo possesso concede “potere-ricchezza-comando”, penso che, per togliere questa prerrogativa, dobbiamo iniziare a ragionare pensando al mercato: L’ACQUA É UNA COMMODITY!
Se continuiamo a lasciar prevalere l’aspetto pseudo-etico di “il bisogno dell’acqua per sopravvivere”, che altro non é un ricatto morale, nella realtá aiuteremo l’arricchimento dei “proprietari” di Municipalizzate e di Consorzi di Bonifica, oltre all’aumento delle morti di uomini per sete: immagina se il Governo di una Nazione povera ha le risorse economiche per realizzare canalizzazioni di acqua dolce per irrigare e dissetare il proprio popolo; senza pensare agli interessi privati di persone che approffitterebbero della situazione per ricavare ampi lucri personali.
Ho fatto una semplice ricerca per confermare quanto appena scritto.
L’Europa dipende dal gas naturale della Russia per riscaldarsi negli inverni rigidi che incorrono in quelle regioni: il costo di 1 m³ di gas non arriva a US$ 0,50 (fonte http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-02-11/gazprom-aumentera-prezzi-094718.shtml?uuid=AaegFGqE del 20/03/2012 alle 10:00h.) e dobbiamo prestare attenzione che questo valore finale congloba l’estrazione, la canalizzazione e i dazzi di transito, esclusa la distribuzione.
In Italia, come in Brasile, il costo dell’acqua potabile  all’utente é di US$ 1,00 /m³, inclusa la sua distribuzione (fonti: - ITÁLIA http://www.aimag.it/upload/Aimag/gestionedocumentale/Tariffe_SII_ATO%20MANTOVA_01.01.2010_784_3406.pdf del 20/03/2012 alle 10:30h.; - BRASIL bollettino CAGECE, Fortaleza – CE / BR, iscrizione nº 06969518, scadenza 20/03/2012), ossia il doppio del gas naturale.
Vorrei continuare in questo ragionamento, ma per il momento mi fermo qui aspettando che altri espongano la propria idea senza ritrosie, patemi o timori.
Cordialmente,
Cappello dott. Armando

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