terça-feira, 3 de abril de 2012

I COSTI DI UMA DEMOCRAZIA (in italiano)

Prima di affrontare il tema reale si questo blog, penso oportuno comprendere il “perché una Democrazia ha costi amministrativi maggiori rispetto a una Dittatura”.
Le forme di govenare lo stato sociale di una Nazione, intese come ordinamento di popolo – territorio – sovranità, sono vari. Dando una breve carrellata ai piú comuni e considerando i costi degli apparati burrocratici legati alle singole forme di governo, possiamo intuire come i costi di tali stutture amministrative crescono proporzionalmente al loro sviluppo politico.
1.     Si puó dire che alla fine del Medioevo sono nati gli Stati (organismi politici che ragruppano una o piú Nazioni) che venivano governati attraverso una forma di MONARCHIA ASSOLUTA. In tale forma di stato sociale, dove gli interessi si focalizzano in un entourage familiare, i costi di governo si riconducono ad una unica entitá che detiene il monopolio amministrativo – politico – giudiziale.
2.     In seguito a questa forma di governo, univoca e unilaterale, dentro la societá é venuta ad affermarsi la classe borghese attraverso la nascita dello Stato Liberale, ossia lo STATO DI DIRITTO, che instauró “la libertá dell’individuo rispetto allo Stato” e “il rispetto multilaterale e globale delle norme statali”. In tale forma di stato sociale, dove gli interessi si suddividono tra i due cetti sociali rappresentati dalla classe Nobile e da quella Borghese, i costi di governo aumentano e vengono sostenuti da un oligopolio economico attraverso la creazione di strutture politiche, amministrative e giudiziali, le quali prevedono nuovi costi.
3.     In sucessione apparve lo STATO DEMOCRATICO, caratterizzato dalla sovranitá popolare, dal pluralismo politico e dal riconoscimento dei diritti/doveri di libertá e di uguaglianza. In tale forma di stato sociale, dove tutti gli individui, appartenenti a qualsiasi classe sociale, olte ad avere equitá di diritti, hanno anche il dovere di sostenere l’apparato burrocratico che governa tale stato sociale.
L’esercizio della trasparenza amministrativa (con la ricerca del suo rispetto) e della giustizia (con la ricerca dell’ordine istituzionale), come dei semplici diritti per chicchessia all’educazione, alla salute e alle pari opportunitá, sono tutti centri di costi variabili in conformitá al livello di Democrazia che viene esercitata in un determinato Paese. Pertanto ogni Paese si inquadra nel livello di Democrazia proporzionato a quanto il popolo riesce ad esprimere nella propria libertá individuale e nel rispetto all’esercizio dei diritti/doveri.
Peró dobbiamo prestare attenzione a quanto questo costa ai cittadini, perché quello che viene sottratto dalle loro tasche deve essere restituito in forma di servizi, prestazioni e strutture.
In qualsiasi rapporto economico, il risultato tra costi/benefici non puó essere inferiore alla paritá, altrimenti significa che, nella fattispecie, lo Stato Democratico sta fallendo nel proprio intento.
I classici “nepotismo e clientelismo politici”, che purtroppo si riscontrao a qualsiasi livello e a qualsiasi latitudine/longitudine, sono il cancro della Democrazia. Un esempio: quando il Governo di Organi territoriali (Paesi – Stati – Comuni) o di Autarchie locali (Municipalizzate o Enti pubblici) usano pubblicizzare il proprio operato, significa che hanno bisogno di propagandarsi per poter sopravvivere. Ma aldilá di tale considerazione politica, ne esiste una economica: le campagne pubblicitarie di Enti Pubblici, vengono finanziate attraverso risorse pubbliche, ossia tu, come io e come lui, finanziamo l’interesse privato di terzi, anche se no lo vogliamo.
É QUI CHE TERMINA LA DEMOCRAZIA,
ossia quando il sacrificio di tutti va a beneficiare solo qualcuno.
I vari gruppi di aggregazione sociale, che negli ultimi anni sono nati nel mondo e che manifestano contro il capitalismo o il liberismo capitalistico, dovrebbero comprendere che se agiscono CONTRO QUALCOSA, hanno giá posto il punto finale alla propria esistenza; se altrimenti la loro meta fosse A FAVORE DI QUALCOSA, il fine delle loro azione non sarebbe piú a termine. Il suggerimento é quello di identificare, nei propri obiettivi, la criminalizzazione de “l’uso della Democrazia a fini privati”, che sa truccarsi nelle varie forme di lobbismo: é questo che, attraverso accordi trasversali, abbraccia tutti i tipi di intessi economico-finanziario-patrimoniali, ossia gli atti illeciti che vanno dalla cleptocrazia agli affari criminosi.
La conclusione é molto semplice: se eliminassimo i costi derivante dai lobbyings, la corruzione e l’affarismo politico, si potrebbero ridurre drasticamente le imposizioni ficali dirette e indirette, cosí sostenendo il consumo e il benessere sociale.

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