sábado, 28 de junho de 2014

MA LA VITA ROTOLA COME UN PALLONE? (italiano)

C’é una domanda che mi gira nella mente. Non é per nulla inquitante, ma mi sta confermando, in parte, le perplessitá che ho sulla struttura che riveste l’attuale societá mondiale.
Noi viviamo delle ricerche di mercato che multinazionali e politici aggiornano costantemente e che servono a loro per sapere cosa noi preferiamo o detestiamo. E tutti noi, coscienti o meno della cosa, percorriamo la strada che ci viene indicata.
Secolarismo e Consumismo hanno trasformato la nostra quotidianitá, proiettandoci alla ricerca del materiale (fisico) e del psicologico (mentale), elidendo il terzo punto di equilibrio che é la spiritualitá (religione), cosí rendendoci instabili e influenzabili: per noi é diventato meglio seguire i suggerimenti che la societá ci indica, piuttosto che contrapporci alle efimere soddisfazioni dalla stessa proposte.
E lo sport Calcio non si stacca da questo cliché. Questo Sport é diventato una passione e, come tale, sta sotituindo le religioni: si deve credere in imprese realisticamente impossibili, ossia nei miracoli.
In linea di principio non ho nulla contro i Mondiali di Calcio, ma questo fino a quando rispecchiano quello che é la realtá; quando l’aleatorietá sovrasta la realtá... non sono cieco!
In dado ha 6 faccie e esiste il 16,66% di probabilitá che esca un determinato numero; e il continuare a lanciare il dado diminuisce, in modo esponenziale, l’uscita di quello stesso numero. Ma questo é un fatto basato sull’equitá tra i numeri, ossia che ogni faccia sia equivalente alle altre.
Iniziamo invece ad introdurre un disequilibrio, come il monte salari dei giocatori di una nazionale rispetto ad un’altra.
Conforme la classifica EUFA, prendiamo in considerazione le 6 Nazioni piú rappresentate nella Champions League che sono: Inghilterra, Spagna, Germania, Italia, Portogallo e Francia. Adesso inseriamo il monte salari dei giocatori partecipanti e confrontiamoli con il monte salari dei colleghi di Algeria, Costa Rica, Grecia, Nigeria, Svizzera e USA.
Non ho avuto la pazienza di elaborare questo calcolo, cosa che lascio ai giornalisti, ma ci scommetterei che ne uscirebbe un rapporto sarebbe vicino a 20 a 1, ossia il monte salari dei primi sarebbe 20 volte superiore ai secondi.
Se adesso inseriamo l’aspetto statistico del risultato della prima fase del Mondiale di Calcio 2014 (ossia l’eliminazione di Inghilterra, Spagna, Italia e Portogallo), il rapporto che ne uscirebbe rasenterebbe lo 0,00000001%, ossia 1 possibilitá su 100.000.000.
PER FAVORE!!! Ma siamo cosí stupidi? Quando l’aleatorietá é superiore alla realtá? Vogliono creare nicchie di speranza dentro di noi? O é una questione di fede? O siamo arrivati al punto che tutto é manipolato? O, semplicemente, chi percepisce un salario cospicuo non ha piú voglia di stare in mutande e correre dietro ad una palla?
La risposta a queste domande, che rappresenta la veritá delle cose, é legata al pensiero di ognuno di noi: ma non é questo che mi interessa, in quanto soggettivo.
Mi interessa invece la realtá che il mondo del pallone ci presenta. Come quello del pallone, anche il mondo in generale é gonfiato e devono essere messi dei freni alla pazzia che lo sta sostenendo: caso contrario i pazzi avrebbero ragione dicendo che “i matti sono quelli che stanno fuori dai cancelli”.
Hegel e Marx affermarono che “la religione é l’oppio dei popoli(fare attenzione, “religione” e non “religiositá”), cosí parafrasando gli antichi romani che, giá 2000 anni prima, organizzavano spettacoli per distogliere l’attenzione del popolo dai problemi reali; ma distogliere é differente che illudire.
Ciononostante non é questione di religiositá, ma del suo riferimento, ossia della religione che é stata secolarizzata; ai giorni d'oggi non dobbiamo pensare, dobbiamo solo sentire la futile gioia di usare la tecnologia all'ultimo grido, conoscere l'esotico e vivere il consumo, ossia ascoltare ció che ti inducono a fare e dove non hai scelta perché vivi telecomandato.
In fede,
Armando Cappello

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