segunda-feira, 12 de dezembro de 2011

DISCIPLINARE UNA FORZA (in italiano)

L’altro giorno stavo conversando con il coordinatore di una Comunitá Cattolica del quartiere quando, senza volere, entrammo nell’argomento di elementi che sviano gli adolescenti dalla “retta via”.
L’analisi che ne uscí fu interessante e giá la riassumo di seguito.
“All’angolo di una via, di notte, é facile incontrare gruppi di ragazzi e ragazze tra i 12 e i 16 anni. A quella etá esiste il bisogno di aggregarsi per mostrarsi e confrontarsi; per capire se stessi e per conoscere gli altri coetanei. Ci si sente capaci di comandare il mondo e di poter ipotecare con sicurezza il proprio futuro, prossimo e remoto che sia: emerge una nuova forza interiore sconosciuta e apparentemente senza limiti. É affascinante scoprire le sensazioni che il proprio corpo sprigiona e conoscere le sue reazioni, físiche o intellettive che siano. Gli “altri”, amici o conoscenti, sono ancora dei satelliti che gravitano attorno: pensi che agiscono come tu vuoi e ascoltano quello che tu vuoi. É la forza interiore, fisica e intellettiva, che emerge inarrestabile come la lava di un Vulcano. É questa forza che deve essere guidata per riuscire a costruire; caso contrario sará una forza che tenderá a distruggere. Se lasciamo questi adolescenti in uno status di apparente libertá, loro consumeranno la forza interiore per comprendersi, sempre che prima non sopraggiungano persone a sfruttare la loro energia strumentalizzandone il loro agire. É qui che incontriamo il cardine dello sviluppo adolescenziale, ossia il bisogno di creare alternative all’immobilismo della societá che si muove unicamente alla ricerca del proprio lucro. Dobbiamo incanalare la forza di questi adolescenti in attivitá da loro gradite e che siano la porta per arrivare al loro reale bisogno di aggregazione, di competizione e di dialogo. Danza, film, internet, musica, pittura, radio, sport e teatro sono i temi dove i giovani si sentono a loro agio. É attraverso queste attivitá, interdisciplinari tra di loro, che si modella la forza di ognuno e usando la disciplina come motore trascinante la loro crescita intellettuale. Se lasciamo tale forza esente da disciplina (da “dizionari.hoepli.it”: disciplina = insegnamento, guida), questa stessa si puó trasfomare in violenza con danni sia verso l’individuo che verso la societá.”
Semplice, anzi semplicissimo, ma perché in Italia viene tutto lasciato all’iniziativa della Chiesa Cattolica? E dove la religione non arriva? ...beh... che la Societá Civile si vada farsi fottere?
Cappello dott. Armando

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