domingo, 4 de dezembro de 2011

OGNI GENERAZIONE HA I PROPRI VIGLIACCHI (in italiano)

In questo ultimo periodo sto ricevendo e-mails di sfoghi personali relativi alla “mancanza di senso e di dignitá nella politica”. La maggioranza converge nelle seguenti affermazioni:
a.       Ci siamo ridotti a pecore sospinte da sedicenti pastori.
o
b.       Ci stiamo abituando ad accettare qualsiasi volgaritá politica e/o finanziaria: subito ci indignamo, ma giá il giorno dopo ce ne siamo dimenticati.
La risposta sta dentro agli sfoghi stessi in quanto, anche se in modo diferente, tutti hanno fatto una affermazione che li riunisce in un comune denominatore:
“A volte ricordo gli anni della contestazione giovanile e alle cose nelle quali credevo”.
Stiamo parlando dell’epoca sessantottina post-sessantottina, denominata anche “Rivoluzione Culturale Mondiale”. Era la “fede” che ci spingeva, ossia credevamo cecamente negli ideali che ci facevano muovere.
Lascio da parte gli effetti nei quali si possono identificare i cambiamenti radicali che accompagnarono tale rivoluzione, come l’ampiamento del reddito médio, distribuito attraverso la mutazione di beni durevoli trasformati in beni semidurevoli o dei semidurevoli in beni di consumo (istigazione alla propensione del consumo compulsivo).
Cerco ció che spinse i movimenti studenteschi mondiali.
Affinché gli ideali possino muovere montagne, gli attori devono credere negli obbiettivi marcati: era “un atto di fede  e noi avevamo questa forza interiore perché trasmessaci dai nostri genitori attraverso l’educazione. Nei quarant’anni seguenti, lo spirituale fu sostituito con il materiale, barattando Dio prima con usi e costumi che dopo divennero droga e denaro: entrammo nella secolarizzazione della civiltá. Perdemmo la primitiva visione di persona con limiti, cambiandola in uomo onnipotente, anche osando creare nuove specie animali con cocktail di DNA, solo per sperimentazione...
Etimologicamente é molto facile: prendete la parola “DIO”, togliete la prima lettera e la parola che rimane é “IO”, in altre parole “IO = DIO” (frase di don Ricardo Luz).
La propensione di possedere piú cose si trasformó in aviditá, ma mai riuscí riempire un vuoto inspiegabile. Nemmeno lo sviluppo del terzo settore (volontariato) o la corsa verso nuove religioni, riuscirono sostituire l’assenza del lato spirituale nell’uomo. Nel frattempo tecnici elaboravano teorie politiche-economiche per i politici applicarle, studi sempre meno sociali e sempre piú arroganti, rivolti a sfruttare il mondo e a favore dei singoli, tanto che il debito di qualche Paese arrivó fino al 120% del proprio PIL.
Gente indebolita! Dove sta la forza che trasformó il pianeta 43 anni fá? Sono persone della nostra generazione che stanno affondando il nostro mondo, non sono persone differenti di noi! E noi rimaniamo solo guardando da lontano? Forse noi stessi abbiamo sostituito quei vecchietti, di vestito scuro e cravatta, che nel 1968 biasimavano quei giovani impazziti che avevano l’illusione di distruggere lo status esistente all’epoca? Dov’é la responsabilitá di chi ha governato o loro sono immuni? Hanno destabilizzato il mondo intero arricchendosi! Mi pare che chi lascia la propria Ditta arrivare ad un debito superiore al proprio fatturato (= fallimento) puó essere processato per Bancarotta fraudolenta. Perché nessuno denuncia chi governó (?) per “crimine di lesa maestá” contro lo Stato?
Torniamo ad avere e a divulgare la nostra fede, qualsiasi essa sia, ma torniamo a credere che l’uomo non é onnipotente, non é onniscente, non é infinito e non é eterno. Torniamo a rispettare la nostra specie con dignitá e in sintonia con la natura: ció che sta fuori da questo dogma, é supérfluo e per il momento inutile.
Cappello dott. Armando

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