quinta-feira, 12 de janeiro de 2012

COLPEVOLI O INNOCENTI? (1ª parte in italiano)

A piú riprese ho affermato che avrei affrontato l’argomento di colpevolezza dei Governanti di Paesi Occidentali denominati “Sviluppati”: é arrivato il momento.
Procedo con ordine perché i concetti che si intrecciano tra di loro sono vari e c’é il pericolo di incartarsi. Per cui divido questo blog in due parti.
1ª PARTE
Le economie di mercato prevedono che chi commette un errore deve pagarne le conseguenze: “chiunque può farcela, ma chiunque può fallire” e per questo nei Paesi Occidentali Sviluppati esiste il pricipio di Responsabilitá Personale.
Tale pensiero/concetto, che “ciascuno é responsabile delle proprie azioni”, sta alla base della giustizia e unisce in modo indissolubile rischio e responsabilitá, che sono le fondamenta della Dottrina Liberista e che hanno portato il mercato economico alla condizione di trasformare il profitto individuale in un bene comune. Alla fine della seconda guerra mondiale Walter Eucken, uno dei precursori dell'economia sociale di mercato, scriveva “Più responsabilità ci si assume nel fare degli investimenti, più questi saranno accurati. Solo l'assenza di responsabilità comporta eccessi e dissolutezza.” Al contrario, una solidarietà assoluta distruggerebbe il sistema proprio del capitalismo.
E se l’errore, ossia la mancanza di accuratezza, venisse premiato invece di essere punito? Verrebbe introdotta una contraddizione tra la rappresentazione del mondo, in tal caso  immaginaria, e la sua realtá effettiva, ossia una “dissonanza cognitiva”.
É quello che sta accadendo in questi ultimi anni, da quando, in seguito a valutazioni illusorie e errate, oltre a essere fatte con troppa approssimazione e leggerezza (flessione di mercato derivante dalla mancata crescita che, al contrario, presupponevano sarebbe stata continua), viene premiato chi dovrebbe essere punito, ossia chi dovrebbe fallire riceve finanziamenti sotto forma di SALVATAGGI:
·         Banche, che si sono arricchite per anni e adesso rischiano il fallimento.
·         Stati, che hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità e adesso non riescono a garantirsi nuove entrate.
·         Immobiliarie, che hanno chiesto troppi prestiti e adesso non sono più in grado di ripagarli.
Comunque sia sono stati sgradevolmente scelti i salvataggi che, pur intaccando la base morale di una societá e della sua economia di mercato globalizzata, sono in sintonia con il benessere e non con il principio di giustizia. Di primo acchito non é facile comprendere tale scelta, ma nella Grande Depressione, che anticipó la 2ª Guerra Mondiale, gli Stati avevano optato per la questione morale, cosí affondando le economie mondiali e aprendo la strada al successivo conflito.
Fine della 1ª parte

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