domingo, 29 de janeiro de 2012

IMAGINE ALL THE PEOPLE LIVING LIFE IN PEACE (in italiano)

Imagine” non é solo una canzone, John Lennon con tale poesia ha esteriorizzato un sogno umano comune a tutti e che si chiama “globalizzazione della pace”.
Se noi ponderiamo sulle chimere umane, troviamo che sono ideali che agregano gli uomini senza considerarne la razza, la religione e il ceto sociale. Anche se vengono denominate “utopie”, la globalizzazione sta dentro di noi e quello che ci divide é il suo ”uso”, ossia quando questo concetto viene “usato in forma speculativa” per fini privati e per pochi individui.
A Berlino e al successivo Forum Economico a Davos in Svizzera (regione limitrofe all’Alta Engadina, una tra le regioni alpine piú belle dell’Europa intera, luogo delle sorgenti del filme Inn, affluente del filme Danubio, entrambi culla del Valzer), la Direttrice Generale del FMI, Christine Lagarde, ha lanciato una allerta agli USA e al Giappone affinché aiutino l’UE attraverso il FMI: <... é necessario salvare il mondo dalla spirale di declino economico e evitare una situazione simile a quella del 1930, “nella quale la combinazione di assenza di azione, l’isolamento e le rigiditá ideologiche causarono il collasso della domanda globale” (http://oglobo.globo.com/economia/fmi-risco-de-crise-de-solvencia-se-fundo-nao-for-ampliado-3745257)>.
É chiaro che la S.ra Lagarde poteva indirizzarsi in modo esplicito solo a una parte dei soci del FMI (quella che condivide la maggioranza con i paesi in crisi) per loro aiutare mutuamente l’altra parte; ma questo é stato un messaggio indiretamente proposto anche alle altre grandi economie mondiali nascenti (Brasile, Cina, India, Russia...), sempre che ognuna di loro voglia incrementare la propria partecipazione nel FMI.
Il mondo gira attorno al denaro e il FMI puó essere ironicamente ridefinito come “Fondazione Monetaria Imperialista”, ossia l’Entitá sovranazionale per eccellenza che nella realtá governa, aiuta o nega, lo sviluppo nel Pianeta Terra (vedi la risposta negativa degli Usa e quella di indifferenza del Giappone).
É inutile discutere se si é o meno d’accordo, se si é “Global” o “No Global” o “Indifferent Global”, poiché senza l’uscita da questa spirale implovisa, l’economia mondiale entrerebbe in una recessione di consumo che eliminerebbe le fondamenta dell’attuale era consumistica, ma senza avere una proposta alternativa concreta.
E allora? A breve distanza di tempo tra l’isolamento economico e le barriere politiche e le rigiditá ideologico-religiose... il salto é breve e la direzione sarebbe verso un oscurantismo profondo, sconosciuto e incerto.
Tutti assieme si puó costruire, al contrario divisi si puó solo distruggere.
Cordialmente,
Cappello dott. Armando

Quello che mi sorprende degli uomini é che:
• Perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute.
• Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maneira che non riescono a vivere né il presente né il futuro.
• Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.
Dalai Lama   

Nenhum comentário:

Postar um comentário